Pensiero stupendo
10 anni.
Sono passati 10 anni da quando Cuore ha chiuso.
Oggi non mi interessano le polemiche su quale direzione sia stata la migliore o sul perché del calo di vendite dopo il successo dell'inizio degli anni '90.
Non mi interessa sapere quali scelte abbiano affossato un pezzo fondamentale della satira italiana.
Oggi è il giorno per dire una sola parola: grazie.
Grazie a papà Serra, a Sabelli Fioretti, grazie a Lia Celi e Aloi, a Robecchi e Bottura, Paterlini e Banali.
Grazie ai tanti personaggi che sono transitati sulle colonne di Cuore, Altan, Staino, Vauro, Vincino, Disegni e Caviglia, Ellekappa e poi Grillo, la Gialappa's Band, Stefano Benni, Domenico Starnone e gli indimenticabili Gino e Michele con il loro "Puttanone".
Grassilli e Gianluca Neri.
Grazie per aver saputo fare una satira pungente in un'Italia ancora troppo provinciale e bigotta.
Grazie per aver tirato fuori dal cilindro titoli memorabili come "Aiuta lo Stato: uccidi un pensionato", "Pietro Gambadilegno: Con il Psi ho chiuso!", "Scatta l'ora legale, panico tra i socialisti", "I limiti della democrazia: troppi coglioni alle urne", "Salvo Lima come John Lennon, ucciso da un fan impazzito", "Pensiero stupendo" (e "Pensierino stupendino"), le cassette con "Voglia di Biscione", "La vendetta del Mulino Bianco" e "Diventa leghista con l’ipnosi", le rubriche e tanti altri pezzi memorabili...
E se probabilmente Michele Serra aveva ragione quando affermava "I giornali satirici sono come lo yogurt, hanno la scadenza sull'etichetta già quando nascono", oggi all'Italia servirebbe un po' più di Cuore...