Il Piano Pelanda
Carlo Pelanda, sul Foglio, detta la strategia euro-mediterranea per un'Italia che voglia tornare a contare nella regione e un concreto avvicinamento tra l'emergente Turchia e l'Unione Europea.
Prima di tutto l'Italia deve riprendere libertà d'azione cestinando l'iniziativa mediterranea della Ue a guida francese, volutamente inconsistente. Deve proporre a Turchia, Siria, Egitto, Russia, Slovenia, Croazia, Montenegro, Albania, Grecia, Romania e Bulgaria la creazione di un mercato del Mediterraneo orientale, dove Roma ha influenza, poi da estendersi a quello occidentale. Libano, Palestina e Israele invitati come osservatori, ma fuori fino alla pacificazione. Roma, Mosca e Ankara dovrebbero, con trattato militare, garantire la sicurezza del teatro orientale. Le seconde due entrerebbero di fatto nel mercato europeo grazie a questa area densa di associati alla Ue. La Russia convergerebbe sostanzialmente, pur selettivamente, con la Nato via Italia e Turchia. Ankara avrebbe lo status di potenza senza bisogno di cercarlo con mosse divergenti. La Nato riavrebbe un senso. L'Italia si troverebbe al centro del mercato mediterraneo ed europeo, la seconda posizione rafforzata dalla prima.