Il ritorno di Fini
Non è attendendo l'esito dei processi che si supera Berlusconi o lo si archivia, ma agendo nella società italiana.
Si conclude con scintille il congresso fondativo di Futuro e Libertà.
La formazione di Fini è viva, in apparenza, dopo le sistematiche batoste politiche degli ultimi mesi non era così scontato, ma rischia nuova abbandoni.
Arriva l'affondo su Berlusconi. Dimissioni per entrambi, federalismo, legge elettorale ed elezioni anticipate nel 2012.
Si riafferma lo spirito futurista e la volontà di essere il motore di una destra nuova e liberale. Arriva infine la chiusura alla grande alleanza trasversale in chiave anti-Cavaliere.Fini chiude il nodo presidenza autosospendosi dalla guida del partito per dedicarsi al suo incarico istituzionale, ma è proprio sulle nomine della segreteria che si consuma l'ennesima spaccatura del neonato partito.
Urso e Viespoli si dicono sconcertati per l'organigramma stravolto e deciso dall'alto, minacciando la fuoriuscita.
Domani nel pomeriggio l'attesa conferenza stampa.L'intermezzo con contestatore ballerino placato sul palco non distende gli animi.