I mattoncini non tengono più
C'erano una volta dei giochi agognati, da milioni di bambini.
Giochi desiderati con tanta intensità da vivere con ansia l'arrivo del 25 Dicembre per sapere se Babbo Natale aveva fatto il suo dovere.
Giochi di cui era difficile stancarsi.
Il trenino elettrico, il Subbuteo ovvero la simulazione da tavole del calcio...
Giochi che ormai sono finiti nel limbo dei "bei tempi andati" o nelle collezioni di qualche appassionato.
Ora anche un altro classico, forse il gioco più bello mai inventato, rischia l'estinzione.
La Lego è in crisi, le perdite superano ogni aspettativa.
A nulla è servito puntare sull'high tech con la serie dei Lego programmabili o ai giochi per computer.
Snaturare Il mattoncino dal suo originale scopo di sviluppo della fantasia è stato un errore.
Le troppe serie dedicate, in cui si può costruire un solo oggetto, hanno dato il colpo di grazia.
Adesso la Lego è costretta a rivedere la politica dei suoi parchi a tema e della sua produzione se non vuole morire.
Oggi i bambini e gli adolescenti indubbiamente sono più portati verso gusti orientati alle nuove tecnologie ed è anche vero che ormai c'è solo una linea sottile che divide le scelte di entertainment di adulti e adolescenti, ma è anche vero che l'apprendiento e la manipolazione manuale è qualcosa a cui nessun bambino inconsciamento o no rinuncia.
Quindi ben vengano le scatole "Harry Potter" e "Star Wars", ban vengano i Lego Technic et similia (magari a prezzi un po' più "popolari"), ma largo spazio a scatole universali e mattoncini colorati in libertà.