La violenza in un bacio
Questa foto, scattata durante l'ultima manifestazione NoTAV in Val di Susa, ha fatto il giro del mondo.
L'atto simbolico d'altra parte risultava fortissimo. Tutta la forza della non violenza raccolta in un singolo gesto, il più intimo.
Un bacio separato da un casco che per un attimo ha avuto in nuce la potenza di rinnegare tutta la violenza degli scontri e l'odio delle parole, arrivando a nobilitare l'intero movimento anche all'occhio più critico.
E invece ci eravamo illusi. Il resto del mondo aveva frainteso. E Nina De Chiffre, la ragazza del bacio, ha tenuto a precisarlo subito, rientrando nei confusi ranghi di una protesta che da troppo tempo sfrutta un malessere legittimo per raggiungere un interesse particolare.
È sempre molto divertente vedere come vengono reinterpretate le foto. La ragazza in questione sono io, e se vi interessa, non avevo nessuna voglia di manganello, nessuna pulsione frustrata. Stavo pigliando per il culo una schiera di poliziotti in anti sommossa, che ci impedivano la strada. Nessun messaggio di pace, anzi, questi porci schifosi li appenderei solo a testa ingiù, dopo quello che è successo a Marta, compagna molestata e picchiata. Quindi, con buona pace dei pacifisti yuppie e cristianotti, si, sono contraria alle forze dell'ordine, si lo stavo sfottendo alla grande, si, il fotografo è stato solo fortunato.
L'occasione persa di una causa persa.