Le unioni civili in Italia
Le unioni civili superano lo scoglio del voto al Senato.
Il primo importante passo avanti dopo decenni di battaglie, occasioni sprecate e rinvii sul tema dei diritti civili.
Oggi le coppie LGBT italiane, guardando al futuro, possono pensare solo ad amarsi.
L'impianto del ddl sulle unioni civili spiegato da Ivan Scalfarotto.
Il testo dice che due uomini o due donne che si amano possono andare davanti a un ufficiale dello stato civile e, davanti a due testimoni, formare un’unione civile. L'ufficiale dello stato civile iscrive la coppia nel registro dello stato civile (quello dove si iscrivono tutte le vicende della vita delle persone: nascite, morti, matrimoni, ora anche le unioni civili) e da quel momento a quelle due persone succedono molte cose nuove.
Le nostre due amiche o i nostri due amici da quel giorno avranno l’obbligo reciproco di prestarsi assistenza morale e materiale; potranno stabilire di avere un unico cognome; saranno tenute, ciascuna in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo, a contribuire ai bisogni comuni. Si obbligheranno vicendevolmente ad abitare insieme e concorderanno tra loro l'indirizzo della vita familiare (perché in quella casa, evidentemente, c'è una famiglia) e fisseranno la residenza comune.
I nostri due amici e le nostre due amiche, se non disporranno diversamente, stabiliranno una comunione dei beni e saranno reciprocamente eredi come fossero stati sposati. Avranno diritto, in caso di morte, al trattamento di fine rapporto dell’altra persona e alla pensione di reversibilità.La dichiarazione del presidente del Consiglio Matteo Renzi.
La giornata di oggi resterà nella cronaca di questa legislatura. E nella storia del nostro paese. Abbiamo legato la permanenza in vita del governo a una battaglia per i diritti, mettendo la fiducia. Non era accaduto prima, non è stato facile adesso. Ma era giusto farlo. Leggo critiche, accuse, insulti. Rispetto tutti e ciascuno, dal profondo del cuore. Ma quel che conta è che stasera tanti cittadini italiani si sentiranno meno soli, più comunità. Ha vinto la speranza contro la paura. Ha vinto il coraggio contro la discriminazione. Ha vinto l'amore.
L'intervento al Senato della senatrice Monica Cirinnà, prima firmataria del ddl sulle unioni civili, con una nota di amarezza dopo il voltafaccia del Movimento 5 Stelle.
Lo stralcio della stepchild è un buco nel mio cuore, ma con i numeri del Senato questo è il risultato migliore possibile.
Le cose da sapere sulla stepchild adoption.
La stepchild adoption non è né una novità, né una prerogativa gay. Esiste in Italia dal 1983 (L. 184/1983) e permette l’adozione del figlio del coniuge, con il consenso del genitore biologico, solo se l'adozione corrisponde all’interesse del figlio, che deve dare il consenso (se maggiore di 14 anni) o comunque esprimere la sua opinione (se di età tra i 12 e i 14). L'adozione non è automatica ma viene disposta dal Tribunale per i minorenni dopo un accurato screening sull'idoneità affettiva, la capacità educativa, la situazione personale ed economica, la salute e l’ambiente familiare di colui che chiede l'adozione.
Perché nonostante lo stralcio dell'articolo 5 la stepchild adoption non è comunque compromessa.
Ci sono già stati casi che hanno riguardato coppie dello stesso sesso?
«A ottobre la Corte di appello di Milano ha trascritto la sentenza spagnola con cui una donna aveva adottato la figlia biologica della moglie. Il Tribunale dei minori di Roma invece ha concesso a una donna italiana di adottare la bambina partorita dalla compagna in base all'adozione in casi particolari».
Quindi questa decisione può essere un via libera alla stepchild adoption?
«La Corte Costituzionale, grazie all'iniziativa del Tribunale dei minorenni di Bologna, ha suggerito che il diritto c'è. E la sentenza di Roma è già stata confermata in Appello».