Il fenomeno atmosferico chiamato STEVE
STEVE, per gli amici Strong Thermal Emission Velocity Enhancement, è stato scoperto per caso grazie alle immagini scattate da alcuni fotografi che osservavano aurore boreali.
Questo particolare fenomeno atmosferico era stato inizialmente confuso proprio con una comune aurora polare, sino a quando non è stato osservato anche molto più a sud nei cieli del Canada a latitudini dove questi fenomeni si presentano di rado.
STEVE si manifesta nel cielo notturno come una striscia sottile e luminosa color porpora con propaggini bianche e verdi.
L'unicità di Steve risiede in alcuni dettagli: mentre il processo di creazione su larga scala è lo stesso di quello di un'aurora, Steve percorre linee del campo magnetico terrestre diverse rispetto all’aurora. Tutte le immagini e i video raccolti mostrato che Steve appare a latitudini molto più basse. Ciò significa che le particelle cariche che creano Steve si collegano a linee di campo magnetico che sono più vicine all'equatore terrestre, ed è per questo che Steve viene spesso visto anche nel Canada meridionale. Forse la sorpresa più grande è apparsa nei dati satellitari, dai quali si evince che Steve è originato da un flusso di particelle estremamente calde che si muovono rapidamente, chiamate Said (sub auroral ion drift, deriva sub aurorale di ioni). Gli scienziati stanno studiando queste particelle dal 1970, ma non pensavano che avessero una controparte ottica. I satelliti Swarm hanno registrato informazioni sulle velocità e le temperature delle particelle cariche, ma non avendo imager a bordo, non hanno potuto fare foto dall'alto.