I nomi dei colori sono stati inventati secondo uno schema linguistico comune a tutto il mondo
Nel 1969 due ricercatori di Berkeley, Paul Kay e Brent Berlin, pubblicarono un libro basato sull'innovativa idea che ogni cultura della storia, durante lo sviluppo della propria lingua, acquisiva nuovi termini cromatici primari in una rigorosa sequenza cronologica.
Lo studio era arrivato alla conclusione che se una lingua aveva sei parole per descrivere i colori, quei colori erano sempre nero, bianco, rosso, verde, giallo e blu. Se possedeva quattro termini allora si trattavano sempre di nero, bianco, rosso e il giallo o il verde. Se una lingua identificava i colori con appena tre parole allora quelle erano il nero (per i colori scuri e freddi), il bianco (per i colori chiari e caldi) e il rosso; e così via salendo o scendendo nella scala.
Vox spiega questa rivoluzionaria teoria, pubblicata in Basic Color Terms: Their Universality and Evolution, e come sia stata capace di plasmare la nostra comprensione sul modo in cui emergono e si sviluppano i nomi dei colori.