La visione fantascientifica di Parigi che ha ispirato le macchine volanti di Miyazaki
Alla fine del XIX secolo l'illustratore e romanziere Albert Robida scrisse e illustrò un'acclamata trilogia di romanzi futuristici, Le vingtième siècle, La guerre au vingtième siècle e Le vingtième siècle ou La vie électrique, in cui anticipa i temi dello steampunk per assistere a visioni del domani spesso persino più audaci di quella proposte dal ben più celebre Jules Verne.
Gli sviluppi sociali del futuro immaginato da Robida vengono plasmati da nuove invenzioni che pongono in primo piano la parità tra uomo e donna e l'uguaglianza razziale. Macchine volanti, comunicazioni video a distanza in tempo reale, un turismo diventato ormai di massa e uno sviluppo architettonico verticale popolano le tavole delle sue opere che mostrano scene di vita di un futuro senza limiti dove l'umanità e le macchine convivono in un rapporto di simbiosi. Un futuro che tuttavia presenta anche aspetti sconvolgenti legati al completo controllo della natura, a nuove teribili armi come i razzi teleguidati e i gas asfissianti e che pone il lettore di fine '800 a misurarsi con nuovi, frenetici, ritmi di vita.
La sua futuristica Parigi ricorda la metropoli volante de I Pronipoti di Hanna e Barbera.
In Italia verrà tratto un film muto, Le avventure straordinarissime di Saturnino Farandola, prodotto dalla Ambrosio Film di Torino nel 1913, basato sul romanzo Voyages très extraordinaires de Saturnin Farandoul del 1879; uno dei primi esempi di fantascienza cinematografica europea.
E Hayao Miyazaki prenderà spunto a piene mani dalle illustrazioni di Robida tanto da arrivare a copiare molte delle sue macchine volanti che verranno riproposte pressoché identiche nei lungometraggi dal sapore steampunk come Laputa e Il castello errante di Howl.