Leggende e Miti della Liguria: i fantasmi delle ville di Campomorone (-15)
A Campomorone nel corso del XVII secolo per volontà dalla famiglia d'Amico venne eretta La Saliera, un edificio quadrangolare a corte su due piani sovrastato da un torrione, in seguito alla concessione da parte della Repubblica di Genova della fornitura del sale al Ducato di Milano e ai centri della Pianura Padana.
L'edificio comprendeva magazzini, una locanda e una grande stalla e venne edificato su di una più antica torre medievale, a testimonianza del fatto che questo territorio da sempre è stato importante per il commercio attraverso gli Appennini lungo la via Postumia e citato anche nella famosa Sententia Minuciorum, la tavola bronzea di Polcevera che riporta una sentenza emessa dal Senato romano nel 117 a.C. riguardo a un contenzioso territoriale tra i Viturii Langensese (abitanti di Campomorone) e i Genuati.
Nel XIX secolo, accanto alla Saliera, fu eretta anche una villa e leggenda vuola che in entrambi gli edifici, di notte, avvengano fenomeni misteriosi. Apparizioni sepolcrali, pianti e gemiti.
Nel 1952 i giovani della classe di leva come prova d'audacia trascorsero la notte nella villa. Giunto il mattino un ragazzo mancava all'appello. Fu ritrovato solo tre giorni dopo nei sotterranei con i capelli completamente bianchi per il terrore. Il ragazzo non volle mai raccontare quello che era avvenuto.
Nel 1970 una ragazza perse nel portico della Saliera una sciarpa di seta. Il mattino seguente rinvenne accanto al letto un vecchio e lacero sudario macchiato di muffa e terra, piegato accuratamente.
Antologia di Miti e Leggende liguri.
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