Xenobot autoreplicanti
Sciami di minuscoli xenobot (o robot viventi se preferite) sono in grado di autoreplicarsi all'interno di una piastra di Petri assemblando altre cellule.
Questi xenobot, costituiti da cellule staminali prelevate dall'embrione della specie di rana Xenopo liscio, sono i primi organismi multicellulari realizzati in laboratorio che hanno imparato a riprodursi in questo modo.
Nelle giuste condizioni, le cellule hanno formato piccole strutture capaci di autoassemblarsi, muoversi in gruppi e percepire il loro ambiente.
[...] gli xenobot non inquinano né durante il loro lavoro né durante la loro degradazione, essi infatti ricavano energia dal grasso e della proteine naturalmente localizzati nei loro tessuti, che durano circa una settimana e finiti i quali gli xenobot si trasformano semplicemente in piccoli ammassi di cellule morte. In future applicazioni mediche, come la consegna mirata di medicinali, gli xenobot realizzati con cellule del paziente stesso potrebbero evitare tutti i problemi di risposta immunologica scatenati invece da sistemi simili basati sull'uso di micro-robot. Simili xenobot troverebbero inoltre molte altre applicazioni, tra cui ad esempio la rimozione di placche dalle arterie e con l'aggiunta di altri tipi di cellule e di ulteriore bioingegnerizzazione, essi potrebbero essere utilizzati per localizzare e curare tumori.