Breve guida agli acquedotti romani
Vitruvio nel De architectura e Sesto Giulio Frontino nel De Aquaeducto Urbis Romae, descrivono i metodi di costruzione e manutenzione degli acquedotti, nonché i problemi, gli usi e gli abusi della rete idrica pubblica nella Roma dal I secolo a.C. al periodo imperiale.
Il primo acquedotto conosciuto di Roma riforniva una fontana situata nel mercato del bestiame della città, ma già nel III secolo a.C. l'urbe disponeva di undici acquedotti capace di sostenere una popolazione di oltre un milione di persone e fonti primarie dei numerosi bagni pubblici della metropoli.
Gli acquedotti romani spostavano l'acqua della gravità sia con canali e tubazioni sotterranee sia lungo le iconiche strutture ad arcate, assieme a una capillare rete di infrastrutture collegate, come vasche di sedimentazione, paratoie e serbatoi di distribuzione per regolare la fornitura secondo le necessità.