Il Canale di Suez ha rimodellato il commercio marittimo
Realizzato da Ferdinand de Lesseps e inaugurato nel 1869, il Canale di Suez ha da subito rappresentato una svolta nel commercio mondiale.
In origine misurava 164 km di lunghezza, 53 metri di larghezza e 8 di profondità, sufficienti a garantire il transito di navi con pescaggio massimo di 6,7 metri. Oggi, dopo l'ampliamento completato nel 2010, il canale presenta una lunghezza di 193,30 km, grazie ai due nuovi accessi a nord e a sud, una larghezza che varia tra i 205 e 225 m e soprattutto una profondità di 24 metri, capace di permettere il passaggio di navi con pescaggio superiori ai 20 metri. Ciò ha migliorato l'accesso e ampliato il traffico, ma al contempo rischia di aggravare alcuni rischi ambientali come la migrazione lessepsiana, il passaggio di specie dall'areale del mar Rosso al mar Mediterraneo e viceversa, e moltiplicare i rischi di incidenti, come dimostranto dal recente incagliamento della Ever Given.
Quasi il 30% di tutto il traffico navale mondiale passa attraverso il Canale di Suez. Parliamo di oltre 20.000 navi nel solo 2021.
Nel suo intervento a TED-Ed, Lucia Carminati, racconta le ipotesi per aprire una via tra Mediterraneo e mar Rosso a partire del secondo millennio a.C., sino ad arrivare al successo nel XIX secolo, attraverso problemi logistici, economici, politici, geologici e militari per realizzare un'opera che ha riplasmato il commercio marittimo transcontinentale.