Nella tana del Bianconiglio, il nonsense e la filosofia in Alice nel Paese delle Meraviglie
Alice si trova ad affrontare un mondo in cui le regole sono capovolte e l'identità è fluida. Il confine tra sogno e realtà è sfumato e l'immaginazione ci viene presentata come una forza potente che ci permette di superare le avversità e di creare nuove possibilità.
Come racconta Great Books Explained, il nonsense è un elemento chiave de Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Il nonsense sovverte le regole del linguaggio e della logica, creando un mondo paradossale in cui le parole assumono nuovi significati. Il Cappellaio Matto e il Gatto del Cheshire sono esempi di personaggi che usano il linguaggio in un modo creativo e inaspettato che sfida la razionalità, portandoci a riflettere sulla natura stessa del suo uso.
Nel Paese delle Meraviglie il tempo e lo spazio sono flessibili e malleabili. Alice si ritrova a crescere e rimpicciolirsi a suo piacimento e il Bianconiglio è ossessionato dal tempo che scorre troppo velocemente.
Come il tempo e lo spazio anche la logica viene sovvertita e il nonsense diventa per assurdo la regola.
Il viaggio onirico di Lewis Carrol è un interrogativo sui concetti filosofici che affrontano l'identità personale, l'autenticità e l'apparenza del mondo materiale, che mette in discussione le nostre certezze e invita i lettori a esplorare nuove prospettive.