Perché non usiamo ovunque la luce ultravioletta per uccidere i virus
La scoperta dell'effetto letale della luce ultravioletta sui virus non è nuova, ma l'attenzione si è sempre focalizzata sugli effetti nocivi che questa radiazione può avere sulla nostra pelle.
L'ultravioletto C, o UVC, in particolare, è una forma di luce ultravioletta che ha dimostrato di essere altamente efficace nel neutralizzare i virus. Tuttavia, la radiazione UV è stata considerata dannoso per la salute umana a causa della sua capacità di danneggiare il DNA nelle cellule e causare il cancro. Questa è la ragione per cui negli anni abbiamo adottato misure di protezione come l'uso di creme solari e l'esposizione controllata al sole.
Tuttavia, nel 2020 è stata fatta una scoperta sorprendente nel tentativo di trovare una difesa efficace contro il Coronavirus. È emerso che l'UVC, se utilizzato a una specifica lunghezza d'onda, chiamata ultravioletto lontano, o FUV, può essere sicuro per l'uomo e allo stesso tempo efficace nel distruggere i virus. Questa scoperta ha suscitato grande interesse nella comunità scientifica e medica.
Nonostante i risultati promettenti, l'adozione diffusa dell'UV lontano per eliminare i virus non è ancora diventata una pratica comune.
Vox analizza le ancora molte domande aperte sulla sua sicurezza e sulla sua efficacia. Ad esempio, è necessario comprendere meglio gli effetti a lungo termine dell'esposizione all'UV lontano sull'uomo e determinare le dosi ottimali per un'efficace sterilizzazione. Inoltre, ci sono anche considerazioni economiche da valutare, come il costo degli apparecchi di illuminazione UV lontano e la loro manutenzione.
Solo attraverso un approccio scientifico rigoroso e una valutazione accurata della sicurezza e dell'efficacia dell'UV lontano, potremo determinare se e come questo potrebbe diventare una soluzione affidabile per la sterilizzazione e il controllo dei virus.