L'idea che ha salvato la Torre di Pisa
Milioni di turisti si sono fatti immortalare mentre fingono di sorreggere la Torre di Pisa. A partire dal 1990 qualcuno lo ha fatto davvero.
Nel corso dei suoi circa sei secoli l'iconica inclinazione della torre in piazza del Duomo continuò ad aumentare fino a quando, nel 1990, la torre fu chiusa al pubblico per timore che fosse vicina al collasso. Il governo italiano nominò una commissione di ingegneri, architetti ed esperti di restauro conservativo per decidere come riparare definitivamente la struttura.
Grady Hillhouse, di Practical Engineering, analizza come un team di ingegneri perseveranti ed estremamente creativi utilizzarono tutto ciò che avevano a disposizione per mantenere la torre in piedi, riducendone l'inclinazione.
Tre idee si erano alternate su come preservare la Torre di Pisa.
La prima consisteva nel pompare l'acqua sotterranea dalla sabbia sotto il lato nord della torre, ma questa soluzione rischiava di peggiorare ancora di più la situazione.
La seconda ipotesi prendeva in esame l'elettrosmosi, ma si scoprì che il terreno era troppo conduttivo e tutti gli altri effetti della combinazione di elettricità e terreno saturo rendevano il processo praticamente inutile.
La commissione si trovò dunque concorde su una terza possibilità: lo scavo sotto la torre. Se non riuscivano a far consolidare il terreno sotto la torre, potevano semplicemente rimuoverne una parte. Alla fine, l'idea dello scavo sotto la torre funzionò bene e le tecniche innovative sono utilizzate ancora oggi. L'intento non era quello di raddrizzare perfettamente la torre, ma di evitare che si inclinasse così tanto da diventare pericolosa per il pubblico e di preservarne la sua caratteristica almeno per tre secoli a venire.