La stele di Rosetta, una chiave per accedere alla civiltà dell'antico Egitto
Per secoli, gli studiosi si sono scervellati cercando di decifrare i geroglifici incisi sulle antiche rovine, tavolette e papiri egiziani. Ma solo nel 1799, una scoperta unica avrebbe finalmente aiutato a sbloccarne il significato. Era una pietra incisa con tre diversi testi: i geroglifici egizi, il demotico e il greco antico.
Franziska Naether, su TED-Ed ripercorre la storia delle stele di Rosetta, dal suo ritrovamento durante una spedizione militare francese in Egitto e alla suo attento e lungo studio sino alla deduzione di Jean-François Champollion che ha fornito una chiave fondamentale per comprendere la scrittura geroglifica e svelare i segreti dell'antico Egitto.
Il primo passo fu quello di decifrare il greco antico, che era già noto agli studiosi dell'epoca. Una volta compreso il significato delle porzioni greche del testo, che riportava un decreto in occasione del primo anniversario dell'incoronazione del faraone Tolomeo V Epifane, gli archeologi iniziarono a cercare corrispondenze tra il demotica e le parole greche equivalenti. Questo approccio, noto come metodo comparativo, ha consentito loro di identificare alcune parole e frasi chiave nei geroglifici, aprendo le porte alla traduzione e alla conoscenza approfondita della civiltà e della cultura egizia.