Misteri e Racconti della Liguria: la damigella nella torre di Bogliasco (-3)
Intorno alla metà del 1850, nella piazza principale di Bogliasco, un organino era solito cantare la storia della damigella del castello.
Antico borgo di pescatori, Bogliasco deve il suo nome al suo torrente, un tempo chiamato rio dei bogli dal latino bulliens che significa ribollente, poiché l'acqua mediante piccole cascate lungo il percorso creava un effetto spumeggiante che ricordava l'acqua che bolle.
La foce del torrente è tutt'ora scavalcata da un ponte un ponte romano, che erroneamente viene definito medievale, accando al ponte si possono ancora vedere le fondamente di un castello su cui sono state costruite delle case.
In questo castello viveva una damigella con le trecce così lunghe e folte che per pettinarle le gettava ogni mattina dalla torre dalla torre di vedetta.
Correva l'anno 641 e il re dei longobardi, Rotari, attraversando il ponte sentì cantare la damigella mentre si pettinava e invaghitosi di lei la volle a tutti i costi.
La ragazza tuttavia era già promessa sposa a un altro giovane e per questo rifiutò il sire.
Furioso per essere stato respinto davanti alla sua corte, Rotari devastò tutto il paese e murò la porta della torre del castello dove la povera damigella morì di stenti e purtuttavia non si perse mai d'animo e continuò a cantare ogni volta che sorgeva la luna.
Se passate da Bogliasco potreste sentire ancora qualcuno che afferma di aver udito il canto soave e aver visto il mare diventare d'argento.
Misteri e Racconti della Liguria.
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