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La filosofia di Franz Kafka

Multimedia   17.04.25  

Cresciuto sotto l'ombra di un padre severo e deluso, Kafka si destreggiò tra gli studi universitari e il lavoro, trovando impiego all'Istituto per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro. Qui, si trovò a fronteggiare lunghe ore di lavoro, straordinari non retribuiti e una burocrazia complessa e assurda. È in questo contesto che scrisse opere come Il Processo, Il Castello e America.
Curiosamente, Kafka non pubblicò mai questi libri durante la sua vita. Dopo la sua morte, fu l'amico Max Brod a violare le sue ultime volontà, che prevedevano la distruzione dei suoi manoscritti. Invece di bruciarli, Brod si dedicò a catalogare e pubblicare le opere di Kafka, contribuendo a costruire la sua reputazione come uno dei più grandi autori del Novecento.

La scrittura di Kafka risponde a un disagio psicologico universale che tutti noi possiamo riconoscere, che si tratti di fare i conti con la burocrazia, di affrontare le lunghe attese nei controlli di sicurezza in aeroporto o di contattare il supporto tecnico. In queste situazioni, ricorriamo all'aggettivo kafkiano, che descrive la natura opprimente e burocratica dei sistemi governativi. I protagonisti delle sue opere si trovano di fronte a circostanze assurde e senza spiegazione, affrontando ostacoli insensati che sfuggono alla loro comprensione.
Pursuit of Wonder analizza la filosofia kafkiana ripercorrendo le vicende dei suoi personaggi che, pur essendo sopraffatti da una realtà incomprensibile, non si arrendono. Continuano a lottare, cercando di dare senso all'assurdità che li circonda, ma spesso le loro fatiche sono vane. Kafka rappresenta così un tratto distintivo della modernità: la ricerca di risposte in un mondo che sembra non offrire alcuna via d'uscita.

Ancora oggi, nel ventunesimo secolo, le esperienze kafkiane rimangono attuali e ci invitano a riflettere sulla nostra condizione e sulla complessità della vita e sul rapporto con l'ingiustizia e l'alienazione sociale. Un'eredità, quella di Franz Kafka che continua a ispirare e a farci interrogare su come ci relazioniamo in un mondo in cui l'assurdo sembra diventare la normalità.

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